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[ Corten, il prodotto del futuro? ]

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Ciao e benvenuto in questo nuovo articolo del nostro blog dei prodotti siderurgici in Romagna.

Io sono Riccardo, titolare della Cofert insieme a mio fratello Michele e mia mamma Marisa.

Oggi ti parlo dell’acciaio “Corten” e proverò anche a rispondere alla domanda che è posta nel titolo.

L’acciao “Corten”, meglio dovrei scrivere “COR-TEN” ma non ci fissiamo sulle parole, fa parte della categoria degli “acciai basso legati” definiti patinabili, ecco perché è detto anche “acciaio patinato”.

E’ stato brevettato dalla United States Steel Corporation nel 1933 che lo lanciò come acciaio “bassolegato” con specifiche composizioni di rame, cromo e fosforo in termini percentuali. Negli anni poi ha subito delle modifiche, quali per esempio l’introduzione del nichel, la riduzione del fosforo e l’aggiunta di altri micro elementi allo scopo di migliorare la sua resistenza meccanica.
Attualmente si posso ottenere acciai corten con una resistenza allo snervamento veramente buona.

La cosa interessante, per noi, è la sua principale caratteristica e cioè quella di autoproteggersi dalla corrosione elettrochimica grazie alla formazione di una patina superficiale compatta passivante costituita dagli ossidi dei suoi elementi di lega, impedendo il progressivo estendersi della corrosione. Questo film varia di tonalità col passare del tempo ma acquisisce solitamente una colorazione bruna, tipicamente simile alla comune ruggine.

L’acciaio corten viene utilizzato sia per il suo aspetto ma anche per la sua resistenza agli agenti atmosferici. Da qui un mio primo tentativo di risposta alla domanda.

“Il Corten è il prodotto del futuro?”

Non mi sento di dirti si assolutamente ma posso senz’altro dirti che il corten è già nel presente e quindi avrà sicuramente una sua presenza, magari sempre meno di nicchia, nel futuro.

In un’epoca in cui l’architettura non sa davvero cosa più inventarsi e l’arte ha sdoganato questo acciaio con ormai decine di opere pubbliche e private in parchi e ponti in giro per il mondo, direi che il corten può tranquillamente entrare anche in un più classico prontuario commerciale di prodotti siderurgici.

In generale l’ossidazione dell’acciaio corten si realizza nell’arco di 6 mesi, quindi resiste nel tempo, ma varie aziende americane permettono di realizzare questa ossidazione in 2 ore grazie a prodotti di trattamento superficiali.

E’ evidente il comportamento notevolmente diverso dell’acciaio corten rispetto a quello al carbonio, nei confronti dell’azione corrosiva, infatti in quest’ultimo, il film superficiale formato dai prodotti di ossidazione (ruggine) risolta poroso, disomogeneo e fa decadere il materiale “mangiandoselo”.

Ma c’è un’altra questione: A chi piace questo colore?
Qui entra in gioco la moda e la comunicazione.

Nell’ultimo decennio il color ruggine ha smesso di “infastidire” il settore ferro, al punto che prima sono comparse le vernici e poi ha preso piede il corten.

Non so quanto durerà ma sono sicuro che almeno una volta avrai sentito parlare di corten o di color ruggine NON in senso dispregiativo. E questo, se vogliamo, può essere anche considerato un bene.

Se ti interessa approfondire l’argomento, chiedimi pure nei commenti o vieni in Cofert a parlarne
davanti a un buon caffè.

Saluti Ferrosi
Riccardo Tumedei

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